15 minuti: il tempo di città e quartieri del futuro?

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15 minuti: il tempo di città e quartieri del futuro?

25/05/2023 11:58

La città di 15 minuti è un concetto urbano residenziale in cui la maggior parte delle necessità quotidiane dei residenti può essere soddisfatta spostandosi a piedi o in bicicletta direttamente dalle proprie abitazioni. Il concetto è stato reso popolare da Anne Hidalgo, sindaco di Parigi e ispirato dallo scienziato franco-colombiano Carlos Moreno. Le città di 15 minuti sono costituite da una serie di quartieri di 5 minuti, noti anche come comunità complete o quartieri percorribili a piedi. Il concetto è stato descritto come un "ritorno a uno stile di vita locale". 
 

Scopriamo insieme di cosa si tratta e perché è così importante in questo momento storico…

 

 

Il concetto di città di 15 minuti giunge a noi da precedenti progettualità, basate sulla vicinanza e la percorribilità a piedi; la crisi climatica e la pandemia COVID-19 hanno accelerato la diffusione e le iniziative di attuazione di tale modello. Nel luglio 2020, infatti, il C40 Cities Climate Leadership Group ha pubblicato un quadro strutturale per le città fondato sull'ideale di 15 minuti  - in particolare per Milano, Madrid, Edimburgo e Seattle - e il rapporto stilato dal gruppo di esperti evidenzia l'importanza di un coinvolgimento inclusivo della comunità attraverso processi come il bilancio partecipativo e l'adeguamento dei piani urbani e delle infrastrutture per incoraggiare comunità dense, complete e globali.

 

Il manifesto

 

Nell'aprile 2020 è stato pubblicato, a Barcellona, un manifesto con le proposte chiave per un radicale cambiamento nell'organizzazione delle città, all'ombra della pandemia e del ripensamento del vivere quotidiano. Il documento è stato sottoscritto e firmato da 300 architetti e 160 accademici. 

In esso emergono 4 elementi principali: 

 

  1. Riorganizzazione della mobilità
  2. (Ri)naturalizzazione della città
  3. Demercificazione degli alloggi 
  4. Decrescita

 

 

 

Modelli di ricerca

 

La città di 15 minuti immagina lo sviluppo urbanistico di un modello policentrico “in cui la densità è piacevole, la vicinanza è godibile e l'intensità sociale è concreta”. Carlos Moreno, direttore scientifico del Laboratorio ETI dell’Università della Sorbona e inviato speciale di Parigi per le città intelligenti, nonché fautore del modello, ne chiarisce i 4 elementi capitali: densità, prossimità, diversità e digitalizzazione e indica il concetto come modo per garantire che:

 

“i residenti urbani possano svolgere sei funzioni essenziali entro 15 minuti a piedi o in bicicletta dalle loro abitazioni: vita, lavoro, commercio, assistenza sanitaria, istruzione e intrattenimento.”

 

 

Moreno, citando Nikos Salingaros, incoraggia ugualmente soluzioni locali a problemi locali, sostenendo che una ‘città di 15 minuti ridurrebbe lo spazio e il tempo necessari per lo svolgimento delle attività quotidiane’. Allo stesso modo, nell'idea di diversità rientrerebbe appieno lo sviluppo di quartieri ad uso misto e multiculturale, in grado di “migliorare l'esperienza urbana e aumentare la partecipazione della comunità al processo di pianificazione". Entro tale visione, perciò, anche la digitalizzazione assumerebbe un ruolo importantissimo, quello derivante dalle ‘città intelligenti’. Carlos Moreno e altri studiosi affermano che la quarta rivoluzione urbana ha ridotto drasticamente la necessità di movimento anche a causa delle comunicazioni virtuali e del commercio online. Attraverso un ragionato reset di quanto accresciuto in questi anni senza controllo ed una implementazione su larga scala dei 4 elementi chiave, il risultato sarebbe una città accessibile caratterizzata da un'elevata qualità di vita. 

Carlos Moreno ha parlato la prima volta del concetto di città di 15 minuti nel 2016 ed altri, dopo di lui, hanno proposto modelli simili ma diversi nell'ambito della "cronurbanistica", vediamo di quali si tratta. 

 

 

 

Larson e la città di 20 minuti

 

Kent Larson ha descritto il concetto di città di 20 minuti in un TED talk del 2012 e il suo City Science Group del MIT ha sviluppato una vera piattaforma di simulazione di quartieri in grado di integrare progettazione, tecnologia e interventi politici necessari in "celle urbane compatte". Larson ha proposto una teoria secondo cui il pianeta sta diventando una rete di città e che le città di successo in futuro si evolveranno in una rete di comunità imprenditoriali ad alte prestazioni e resilienti. 

 

Weng e il quartiere percorribile in 15 minuti

 

Min Weng e i suoi colleghi, in un articolo del 2019, scegliendo Shanghai come case study, hanno proposto il concetto di quartiere percorribile in 15 minuti, con un focus sulla salute e sulle malattie non trasmissibili. Si afferma che il quartiere percorribile in 15 minuti sia un modo per migliorare la salute dei residenti, documentando le disparità esistenti nella percorribilità all'interno di Shanghai. Weng e i suoi hanno scoperto che le aree rurali sono mediamente meno percorribili e le aree con scarsa percorribilità tendono ad avere una maggior percentuale di bambini. Rispetto al modello di Carlos Moreno, Min Weng e i suoi colleghi si sono concentrati per lo più sui benefici per la salute del camminare e sulle differenze nella percorribilità e nell'utilizzo tra i gruppi di età.

 

Da Silva e la città di 20 minuti

 

Denise Capasso Da Silva e suoi colleghi, in un loro studio datato 2019 basato sulla città di Tempe, in Arizona, ne hanno evidenziato le caratteristiche di spazio urbano in cui tutte le esigenze possono essere soddisfatte in 20 minuti a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Gli autori hanno scoperto che Tempe è altamente accessibile, soprattutto in bicicletta, ma che l'accessibilità varia con l'area geografica. Rispetto ai modelli già citati, gli autori si sono concentrati soprattutto sull'accessibilità all'interno dell'ambiente costruito. 

 

 

 

15 minuti: il modello ideale di città?

 

La città di 15 minuti, con il focus sulla percorribilità e l'accessibilità, è proposta essenzialmente come un metodo per servire meglio gruppi di persone storicamente svantaggiati od escluse dalla pianificazione, come donne, bambini, persone con disabilità e anziani. Al centro della progettazione è posta l'infrastruttura sociale sì da massimizzare le funzioni urbane come scuole, parchi e attività complementari per la comunità residente. Imprescindibile, poi, l'attenzione all'accesso agli spazi verdi, in grado di sviluppare e promuovere un ambiente salutare, frutto di biodiversità urbana e protetta da specie invasive. Inoltre, come ben sappiamo, la presenza e l'accesso garantito agli spazi verdi ha effetto benefico sulla salute mentale e fisica degli abitanti di una città, riducendo lo stress e le emozioni negative, aumentando la felicità, migliorando il sonno e promuovendo interazioni sociali positive.

 

 

 

Quartieri in 15 minuti: 5 progetti pilota di C40 Cities Climate Leadership Group & NREP

 

La già citata C40 Cities Climate Leadership Group – una rete di circa 100 sindaci di tutto il mondo che si occupa di cambiamenti climatici e sostenibilità - e NREP, Nordic Real Estate Partners, società finanziaria danese, hanno avviato una collaborazione per creare quartieri da 15 minuti in tutto il mondo. 5 saranno le città o i comuni prescelti per diventare parte del progetto pilota volto a migliorare la vivibilità urbana e ridurre anche l'uso delle automobili.

Gli esperti affermano che i 5 programmi pilota saranno uno dei primi veri tentativi di coordinare sinergicamente la creazione di quartieri di 15 minuti grazie all'intervento di funzionari locali di tutto il mondo, con l'obiettivo di stabilire un vero e proprio modello standard di progettazione e schematizzazione replicabile in ogni altra città. 

I progetti pilota prevedono principalmente lo sviluppo di due tipologie di quartieri: 

  • quelli nuovi che stanno nascendo
  • quelli esistenti che devono essere rinnovati
     

NREP ha messo a budget un impegno iniziale di 500mila dollari per i primi due anni - l'azienda di Copenaghen gestisce un patrimonio di 18mld di euro - e a partire da questa iniziativa. 

 


 

Bologna, Milano, come molte città italiane hanno sempre vissuto molto il concetto di quartiere inteso come comunità, collettore sociale e culturale e proprio il tempo della pandemia ha aiutato a riscoprire elementi delle identità precipue delle proprie zone, senza più la necessità di prendere l'automobile e doversi spostare verso le grandi aree commerciali. Si è posta molta più attenzione al commercio di quartiere e alle specificità del proprio tessuto urbano. 

Purtroppo le intenzioni, anche quando buone, non bastano. Immobiliare Classe A conosce molto bene le dinamiche che avvengono nei quartieri di Bologna, Milano o dei comuni dell'Appennino emiliano ed è per questo che segue con interesse gli sviluppi in merito al concetto della Città in 15 minuti considerando che, molto molto spesso, i progetti immobiliari ed edilizi portati avanti dai suoi professionisti mirano a consolidare una volontà di un vivere fondato sul benessere e sulla sostenibilità, nel pieno rispetto dei bisogni delle persone ma anche dell'ambiente

Se il modello teorizzato da studiosi e intrapreso dalla rete dei 100 sindaci internazionali sarà il modello del futuro lo scopriremo presto con una piccola certezza: noi italiani saremo avvantaggiati grazie alla nostra filosofia di vivere, alla nostra storia, alle nostre città d'arte. 

 

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